giovedì 24 novembre 2011

MARE DEI MUTAMENTI_evento 2010



Evento a Cala Gonone nella Notte del 14 Agosto Il progetto nasce com e lavoro finale del workshop ESPLORAZIONI diretto da Bruna Esposito presso l’Accademia di Belle Arti di Sassari. Durante i tre giorni del workshop abbiamo delineato le linee guida del lavoro basandoci sulle riflessioni e sui punti chiave del lavoro di gruppo ovvero l’esplorazione, l’utilizzo di “materiali poveri” come la carta, il coinvolgimento del pubblico ed infine si richiedeva la dissoluzione del lavoro conclusivo. Ogni anno nella notte del 14 agosto io e i miei amici ci raduniamo in spiaggia e accendiamo un piccolo falò, e in un clima festoso come un Capodanno facciamo un rito di buon auspicio per l’estate e l’anno che verrà. È il Capodanno dell’Estate, il mondo è in festa e come tale è un momento propizio per riflettere sulle prospettive da raggiungere. In questa notte io consegno alle persone dei piccoli pezzi di carta sui quali scriveremo dei desideri da consegnare al Mare. Questo dettaglio è fondamentale in quanto il Mare rappresenta un portale verso l’”universo” . Ogni anno scopriamo con immensa meraviglia che “qualcosa è cambiato” qualcosa si è realizzato veramente. Partendo da questi presupposti abbiamo architettato un’opera incentrata sull’”esplorazione dell’intimo” ovvero chiediamo ai nostri amici di scrivere su un pezzo di carta un desiderio- pensiero- messaggio- segreto- poesia- che desiderano consegnare al Mare..come i vecchi messaggi dentro la bottiglia... Questi fogli rappresentano la parte più intima del progetto in quanto andremo a raccogliere delle “confessioni” dei nostri Amici e come tali dovranno essere trattati con cura e sacralità. Ai partecipanti verrà consegnato un pezzo di carta sul quale dovranno scrivere il proprio messaggio e successivamente dovranno piegare il pezzo di carta fino ad ottenere una barchetta. La barchetta rappresenta il primo stadio di trasformazione del messaggio in quanto assicura l’intimità dello scritto e diviene il mezzo adatto per solcare il Mare. La notte del 14 Agosto queste barchette verranno portate in mare aperto, qui avverrà il secondo stadio di trasformazione, ogni barchetta verrà trasformata in una piccola “candela” e verrà lasciata in mare..avremo così la dissoluzione del messaggio attraverso gli elementi Fuoco e Acqua uniti insieme dal Sale. Infine la Natura completerà la terza ed ultima trasformazione verso l’UNIVERSO. ..l’immagine che dovremmo vedere è di una lunga scia o sciame di barchette con i segni grafici dei desideri..che viaggiano nelle acque di Cala Gonone.. come una lenta processione di candele danzanti.. Infine questo lavoro vuole unire tutti i partecipanti in un grande rituale di festa e trasformazione. “Che a ogni fine segua un nuovo inizio, questo è il corso del cielo” I CHING





TENT WINDOWS_evento 2010

 The curious image of a tent presents itself as a cultural space made of people, a temporary architecture where artists welcome visitors offering them the opportunity to witness the secrecy of their work paths. Through the use of internet, this little and intimate space also opens up to other artistic identities who are part of the art process as well as the visitors. Art and life intertwine and they both express their inner mechanisms, while a tent expresses the instability of an artist life, who moves, travels and gets lost to find himself and to get to know the world.












TWIN FRACTURES_evento 2009






STEAL THESE APPLES_evento 2008





Il cambiamento più significativo rispetto al mio più recente passato è stato il passaggio da una natura morta fotografata, a oggetti, in questo caso frutta, dipinti in superficie, mutandone il loro aspetto naturale. Il progetto, da me realizzato, "Steal these Apples", nasce tra le vie di Londra dove talvolta risulta difficile compiere una distinzione tra l’arte contemporanea e la vita quotidiana. Questo progetto si occupa di come un’opera d’arte, posta al di fuori del contesto galleria-museo, ed inserita in un ambiente esterno del quotidiano, interagisca con chi lo vive. Le opere in questione consistono in 12 mele dipinte con i 12 colori delle linee della metropolitana di Londra, le ho intitolate Steal life, ovvero, natura rubata. L’ambiguità del titolo gioca sul significato classico del termine (still life) basato sull’immobilità dei soggetti rappresentati, reinterpretandolo fornendo a questa immobilità un movimento (il furto dell’opera).
Se il museo essendo il nonluogo, proibisce qualsiasi contatto, poiché il patto simbolico stipulato all’ingresso è quello di non toccare, di rimanere sul piano della visione, dunque, ponendo l’opera all’esterno, le classiche regole devono essere infrante toccando e rubando l’opera stessa.
Per la realizzazione dell’evento le 12 mele verranno installate all'interno di 12 treni della metropolitana che corrono lungo la linea gialla della metropolitana di Londra, dando così origine ad una esposizione mobile. Le 12 mele verranno accompagnate da uno scritto riguardante il progetto, realizzato da un recensore, e da un allegato contenente le descrizioni delle singole opere.
L'evento avrà inizio nella stazione di Victoria, dove verrà installata la prima mela di colore blu, in seguito compirò un giro completo della linea gialla (Circle line) installando le rimanenti mele nelle stazioni in cui le 11 linee si intersecano con la linea gialla.

I fruitori diventano quindi parte integrante del progetto dando origine ad una performance documentata dall’autoscatto come presa di coscienza del "gesto illegale". Infine sarà possibile vedere l'intera documentazione dell'evento su www.stealtheapple.com, sito curato e realizzato da Lera Alexander.








STEAL THIS APPLE_evento 2007














VIDEOLIVE WORKSHOP_performance al MAN 2006













mercoledì 23 novembre 2011

STILL LIES 2005-2010

Still Lies è la naturale evoluzione della serie di fotografie di Attraverso lo Specchio. Il soggetto ritratto nel lavoro è il frutto di una natura morta che si riflette sulla tavola. Gli oggetti moribondi si fondono con la superficie rugosa del legno, dando origine a un'immagine che medita sulla propria caducità. Il progetto Still Lies si è nutrito dell'esigenza di sondare la natura simbolica degli oggetti per poi abbracciare un senso di inquietudine che lo ha spinto verso il tentativo di ritrarre la«mancanza di comunicazione". In quest'ultimo anno ho cercato di portare avanti una sorta di "estetica del frammento", alla ricerca di quel riflesso che potesse dare alla luce l'immagine che sta dietro ad una domanda molto semplice: cosa succede quando un rapporto finisce?