venerdì 14 ottobre 2011

RIBALTATI - ATTRAVERSO LO SPECCHIO 2005

































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Pur avendo in comune con il Surrealismo il riferimento al mondo onirico e al concetto di "altrove", come dimensione libera e superiore, opposta al quoti­diano e che nell'esperienza concreta è andata persa, l'opera di Simone Loi da al quotidiano e all'esperienza concreta il ruolo di veicolo che conduce verso l'altrove, proprio come l'eroina di Lewis Carroll in Attraverso lo specchio.

Loi ritrae un mondo domestico e conosciuto ribaltando il punto di vista, propo­nendoci come concreta l'immagine riflessa. La riconoscibilità dei soggetti, la loro integrità corporea unita a un effetto ottico straniante che porta lo spetta­tore a perdersi dentro un mondo altro.

Il doppio, lo speculare, l'ombra sono elementi sintattici concreti e questa con­cretezza contribuisce alla creazione dell'effetto straniante, ottenuto proprio con la moltiplicazione del centro visivo e il ribaltamento dell'immagine. Un mondo capovolto, oltre le regole della realtà oggettiva, un mondo onirico dove luci, om­bre e soggetti dalla forte valenza simbolica (acqua, fonti di luce, superfici riflettenti, viandanti e ombra) costruiscono un legame con il proprio lato oscuro, con il perturbante altro da sé.

Perché sdoppiamento, riflesso e confronto con un perturbante altro da sé, so­no il fulcro del lavoro di questo giovane artista. Il doppio è così concreto da so­stituire la presenza dell'oggetto.

Investito dello statuto di non-effige, al pari dell'ombra, il riflesso in queste opere fa corpo con la rappresentazione, addirittura si sostituisce ad essa creando una ambiguità di visione dovuta alla presenza di due centri e nessu­na periferia.

La presenza di un fratello gemello, anch'esso artista, costituisce un dato bio­grafico che rende maggiormente intrigante l'analisi del lavoro dell'artista. Simone Loi, con una sintassi certamente rigorosa, edifica una realtà che del doppio, dell'altro da sé fa oggetto d'indagine.

Annarita Chiocca


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